Omicidio Marzia Capezzuti, la Vacchiano rivede suo figlio La Città di Salerno

Poco più d’un anno, per l’esattezza 374 giorni. È il tempo ch’è passato dall’alba del 19 aprile del 2023, quando i carabinieri irruppero nella casa popolare al civico 24 di via Verdi, a Pontecagnano Faiano, per dare esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare in carcere – e in Ipm – a carico di Mariabarbara Vacchiano, del marito Damiano Noschese e del figlio 16enne, accusati d’aver ucciso la 29enne milanese Marzia Capezzuti e d’averne occultato il cadavere a valle d’una scia d’indicibili torture.

Il via libera

Da quel giorno i coniugi pontecagnanesi non hanno più rivisto il ragazzo, ch’era già ristretto per altre ragioni all’Istituto per minori di Nisida ma beneficiava comunque della possibilità d’incontrare la mamma e il papà. Opportunità nuovamente lecita dalle scorse ore: i giudici della Corte d’assise di Salerno (presidente Vincenzo Ferrara, a latere Gabriella Passaro) hanno acconsentito all’istanza avanzata dai penalisti Giuseppe Russo e Luigi Capaldo, difensori degli imputati maggiorenni (l’adolescente è assistito dall’avvocato Pierluigi Spadafora). A più d’un anno dagli arresti Mariabarbara Vacchiano potrà rivedere il figlio: le toghe hanno trasmesso l’autorizzazione alla direzione dell’istituto penitenziario partenopeo, deputata ad organizzare un colloquio audiovisivo tra madre e figlio.

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